Decreto Cura Italia, le indennità per lavoratori autonomi e subordinati. Con il messaggio 1288 del 20 marzo 2020 l’Istituto ha infatti fornito le prime informazioni per particolari categorie di lavoratori autonomi, parasubordinati e subordinati.
Ecco le novità introdotte in questo senso dal Decreto Cura Italia, menzionate in dettaglio nell’allegato 1 del messaggio.
Si tratta di indennità previste per il mese di marzo 2020 dell’importo pari a 600 euro, non soggette ad imposizione fiscale.
Ai sensi del decreto Cura Italia di seguito l’elenco delle singole indennità e delle categorie di lavoratori destinatari.
I lavoratori dovranno presentare in via telematica all’INPS la domanda utilizzando i consueti canali telematici messi a disposizione per i cittadini e per i patronati nel sito internet dell’Inps, www.inps.it.
Le domande saranno rese disponibili, entro la fine del corrente mese di marzo, dopo l’adeguamento delle procedure informatiche.
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A tale indennità possono accedere:
I lavoratori non devono essere titolaridi un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria.
A tale indennità possono accedere i lavoratori iscritti alle seguenti gestioni:
In questo caso i lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme diprevidenza obbligatoria ad esclusione della Gestione separata INPS.
Vi possono accedere i lavoratori dipendentistagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato il rapporto di lavoro nell’arco temporale che va dal 1° gennaio 2019 alla data del 17 marzo 2020.
Ai fini dell’accesso all’indennità i predetti lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono essere titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020.
Invece a questa indennità possono accedere gli operai agricoli a tempo determinato e le altre categorie di lavoratori iscritti negli elenchi annuali.
Tuttavia i soggetti devono fare valere nell’anno 2019 almeno 50 giornate di effettivo lavoro agricolo dipendente e non devono essere titolari di pensione.
Infine a tale indennità possono accedere i lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo, che abbiano i seguenti requisiti:
Le indennità non sono tra esse cumulabili e non sono riconosciute ai percettori di reddito di cittadinanza.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it